L’obiettivo principale del progetto Due passi nei musei, un’esperienza di Arteterapia e arte visiva, è quello di offrire al malato una possibilità espressiva in grado di stimolare la sua creatività, intesa come parte sana e vitale della personalità, apportando ricadute benefiche in termini di autostima e sostegno all’identità personale.
Il museo è un contesto che appartiene alla memoria comune e la visione di un’opera, accompagnata da una spiegazione fatta da esperti opportunamente preparati, consente al gruppo di malati di vivere un’esperienza di socializzazione. Inoltre, grazie all’intervento dell’arte terapeuta, ampio spazio è dedicato all’esperienza pratica attraverso i vari materiali artistici e ha come obiettivo di consentire ai pazienti maggiore espressività e creatività.
Diverse esperienze dimostrano come l’arte visiva possa essere in grado di colpire nel profondo e risvegliare risorse e affetti sopiti. Il confronto personale con un’opera d’arte, infatti, non è solo un’esperienza visiva ma anche fortemente emotiva e capace di risvegliare insospettabili mezzi espressivi e d’interpretazione.
Precursore dell’esperienza è stato il MOMA, Museo d’Arte Moderna di New York, prima struttura museale a sperimentare la fruizione dell’arte per i pazienti AD nel 2006. Il progetto “Meet Me at the Moma” è stato oggetto di studio a cura della New York University (Psychological Research and Support Program – Centre of Excellence for Brain Aging and Dementia) ed i risultati hanno dimostrato un sensibile aumento dell’autostima e una variazione positiva dell’umore per i pazienti e una maggior socializzazione unita a una minor sensazione di solitudine per i care givers.